caricatura di Frate Menotti 12/09/1916

 

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Presentazione

ll «Centro Documentazione Piero Delfino Pesce» nasce nella primavera del 2012 per diffondere il patrimonio di studi e ricerche del meridionalista molese. Il sito contiene materiale documentario afferente alle sue molteplici attività di poeta, novelliere, filosofo, giornalista, editore, politico, commediografo, pittore e botanico. Qui sono presenti manifesti, volantini, fotografie, documenti vari e una parte notevole della sua Corrispondenza. I carteggi con Arnaldo Cervesato, Terenzio Grandi, Mario Gioda e le lettere dei diversi corrispondenti consentono, infatti, di delineare il quadro dei suoi rapporti con gli intellettuali italiani del tempo.. Per di più, sul sito sono presenti: alcune  lettere di Piero Delfino Pesce alla moglie Caterina Tanzarella, l’intero carteggio fra quest'ultima e la scrittrice salentina Maddalena Santoro, la bibliografia sulla sua opera, l'inventario dei libri pubblicati dalla casa editrice Humanitas, la raccolta completa dei fascicoli di «Aspasia» le novelle, le poesie e, infine, un’antologia dei contributi teorici di altri scrittori che in passato o in tempi più o meno recenti hanno rivendicato la rinascenza mediterranea. Si tratta di materiali che vengono messi a disposizione degli studiosi per rivitalizzare la tradizione culturale dei grandi meridionalisti e, insieme, per riprendere la riflessione sul Mediterraneo. Tra le altre finalità del «cdp»: attivare la riflessione, in una prospettiva «impolitica», sui problemi inerenti al tempo presente; costruire una rete di relazioni permanenti con i lettori e gli autori; promuovere l’organizzazione di convegni, seminari e dibattiti pubblici; e, infine, promuovere la pubblicazione dei «Quaderni del Mediterraneo».

 

Aggiornamento del Sito

Il respiro internazionale di «Humanitas»

Sono terminati i lavori di inventario del «Fondo Piero Delfino Pesce» . Ora  è possibile  accedere a «tutti» i documenti - compreso la Corrispondenza - che, trent’anni anni fa, furono donati dagli eredi del meridionalista molese alla Biblioteca «Santa Teresa dei Maschi-De Gemmis» di Bari. Da qui l’esigenza di rivedere, sulla scorta dei nuovi documenti, il contenuto di alcune sezioni del Sito: l’inventario dei libri pubblicati dall’editrice Humanitas; il numero delle commedie di Pesce, le trame delle commedie e le loro rappresentazioni nel corso del tempo (a cura di Vitangelo Magnifico); la bibliografia sulle sue opere  a partire dal 1897; i rapporti documentati fra Pesce e la Massoneria.
Fra le novità più rilevanti sul piano della documentazione storica, pubblichiamo l'intero Carteggio Maddalena Santoro - Caterina Tanzarella, con la lettera n. 13, che termina con le seguenti parole: "lacera subito la presente!"; il Fascicolo personale di PDP, conservato presso il Casellario politico centrale dello Stato; l'Elenco dei molesi iscritti al PRI nel 1919/20; un'attenta Analisi di Vitangelo Magnifico della Pittura di Pesce nella sezione "P.D. Pesce Pittore"; e, infine, una poesia inedita di Hrand Nazariantz.

Non è inutile rilevare che la rivista «Humanitas» interessa più i ricercatori stranieri che gli studiosi italiani. La conferma viene da una ricercatrice dell’University of North Carolina Chapel Hill. Che, dopo aver letto su questo Sito l’articolo Il futurismo in «Humanitas», si è messa in contatto con la redazione del «cdp» per avere informazioni inerenti agli articoli che Anton Giulio Bragaglia aveva pubblicato sul settimanale diretto da Piero Delfino Pesce. Di fatto solo due termini della lingua italiana del Novecento – fascismo e futurismo – fanno parte del lessico internazionale. Da qui l’interesse degli studiosi degli altri Paesi nei confronti della rivista «Humanitas»: qui, in particolare, si affermò il Futurismo esoterico; e qui, più che in altre riviste, è possibile cogliere il lato esoterico delle avanguardie italiane e, in modo coestensivo, l'aspetto spiritico.
Colgo, infine, l’occasione – viste le offerte di collaborazione, a titolo non gratuito, pervenute alla Redazione del Sito – per comunicare ai visitatori che il «cdp» non fruisce di alcun finanziamento pubblico o privato. I costi inerenti alla presenza del Sito sulla rete sono a carico del direttore. Si tratta, comunque, di appena 30,00 (trenta) euro l’anno. Sfuggono a qualsiasi calcolo, invece, le ore di lavoro profuse alla gestione e all’approntamento del Sito. Nessun lamento comunque. Nessuno me l’ha chiesto. E se lo faccio è solo perché mi piace farlo! Questo Sito non rientra in un vero e proprio progetto, poiché si configura solo come chance, come possibilità di cogliere – rivolgendo lo sguardo al passato che conta – delle piccole apocalissi: piccoli raggi di luce, capaci di rendere meno opaco il nostro presente. Vi auguro una buona navigazione!

Nicola Fanizza

 

 

 

Molesi iscritti al PRI nel 1919/20*

  1. Bellantuono Martino fu Sapio, via S. Antonio 39; (ora, Niccolò Van Westerhout)
  2. Benso Camillo, via Loreto, 17; (ora, Giuseppe DI Vagno)
  3. Benso Francesco di Camillo, via Loreto, 17;
  4. Benso Pasquale di Camillo, via Loreto, 17;
  5. Berardi Carlo di Vito, Largo S. Domenico fuori;
  6. Bonsante Martino fu Gaspare, via Loreto 30;
  7. Borrini Giuseppe fu Francesco, Lungara Porto, 28;
  8. Campanile Giovanni di Francesco, via Vittorio Emanuele II, 5;
  9. Campanile Giovanni di Nicola, via Napoli, 45; (ora, Giuseppe Mazzini)
  10. Campanile Sante di Nicola;
  11. Ciannamea Domenico fu Giovanni, Largo S. Domenico;
  12. Caragiulo Francesco fu Nicola, via Ruggiero B.
  13. Colapietro Giuseppe di Giovanni, via Gelso, 30; (ora, Fratelli Bandiera)
  14. Del Re Giuseppe di Giuseppe, via Spurgaturo, 3; (ora, Gian Battista Vico)
  15. Di Candia Pietro fu Stefano;
  16. Di Giorgio Pietro fu Francesco, via Cuor di Gesù, 20; (ora, Giuseppe Verdi)
  17. Di Perna Francesco di Francesco, vico Pugliese, 6;
  18. Di Tursi Pietro fu Nunzio, via Città Vecchia, 1; (ora, Vittorio Veneto)
  19. Donnangelo Pasquale fu Vincenzo, via Pascazio, 10;
  20. Fanizza Stefano di Giovanni, via Principe Amedeo, 44;
  21. Fortunato Giulio di Michele, via Pinto, 7;
  22. Franzese Pietro di Giovanni, via Cesare Battisti, 58;
  23. Gerardi Vito Leonardo fu Luigi, via Loreto, 58;
  24. Iacoviello Marino fu Vincenzo, via Umberto I, 82,
  25. Ingravallo Domenico di Giuseppe, via Corrente, 16; (ora, Giuseppe Parini)
  26. Ingravallo Pietro di Nicola, via Gianpietro, 25;
  27. Intini Francesco;
  28. Lattaruli Pietro di Marino, vico Porto, 9;
  29. Lepore Marco fu Vito, vico Greco, 7;
  30. Lepore Nicola di Vito, via Silvio Spaventa, 19;
  31. Lepore Vito di Domenico, via Cicorella, 19; (ora, vive altrove?)
  32. Losacco Nicola di Francesco, via Bari, 24;
  33. Lorusso Vito di Vitantonio, via Castello;
  34. Maglio Pietro di Beniamino fu F.sco, via (incomp.) 1;
  35. Mannarino Vittorio, via Principe Amedeo, 40;
  36. Mele Pietro di Giovanni, vico Arcipr. Zuccarini, 14:
  37. Moccia Leonardo di Nicola, via Cuor di Gesù, 5;
  38. Moccia Vincenzo di Leonardo, via Pozzelli, 8; (ora, Piccinni)
  39. Morgese avv. Vitantonio di Antonio, via Loreto, 15;
  40. Mortuarino Vitantonio fu Raffaele, via Castello, 5;
  41. Mossa Giuseppe di Antonio, vico Forno Nuovo, 2; (ricerca - al momento - senza esito)
  42. Pagliarulo Giuseppe di Vito Leonardo, vico Orto, 36; (ora, Matteo Renato Imbriani)
  43. Palazzo Giuseppe di Felice, via Fate Bene Fratelli; (ora, Guglielmo Oberdan)
  44. Pesce Piero Delfino di Ang. Raff., via S. Antonio, 6;
  45. Pesce Vito fu Martino;
  46. Pollice Antonio di Vito, via Principe Amedeo, 40;
  47. Radogna Sante di Donato, via Petrarca, 4;
  48. Rizzi Giacomo di Vito, via Silvio Spaventa, 33;
  49. Rizzi Giovanni di Vito, via Guglielmo Pepe, 7;
  50. Rotolo Giacomo;
  51. Rotondi Domenico di Michele, via Loreto, 31;
  52. Rotondi Vito fu Michele, vico Cuor di Gesù;
  53. Sallustio Francesco  di Placido, via Ciavarelli, 7;
  54. Saracino Domenico fu Giuseppe, via S. Antonio, 6;
  55. Settanni Fancesco fu Giuseppe, Lungara Porto, 8;
  56. Sportelli Domenico fu Domenico, via Foggia, 11;
  57. Tanzi Giovanni di Carlo, vico Tre Palmi, 11; (ricerca - al momento - senza esito)
  58. Tanzi Vincenzo fu Luigi, via Grisanzio, 12; (ricerca - al momento - senza esito)
  59. Tatò Ottorino di Tommaso, via Umberto I, 103;
  60. Teutonico Vitantonio fu Giuseppe, via Bari, 9;
  61. Vellusi Domenico di Nicola, (non dichiarato);
  62. Zuccarini Luigi fu Michele, via S. Antonio, 6;

 

* La lista di cui sopra - depositata presso il «Fondo PDP», b, 80, fasc. n. 2 - risale agli anni del primo dopoguerra. Questo lo si evince dal fatto che alcuni iscritti al PRI risultano essere domiciliati in via Cesare Battisti, il quale era morto nel 1916. Da qui la determinazione dell'amministazione comunale di intitolare una strada alla sua memoria. L'importanza del documento è riconducibile a tre motivi: il numero degli iscritti di cui sopra sta a testimoniare il sensibile radicamento del PRI nel tessuto sociale del Comune di Mola; serve per ricordare - attraverso l'indicazione del domicilio degli iscritti al PRI - la vecchia denominazione delle strade molesi; e, infine, consente ai rari eredi di Mazzini di individuare un piccolo tassello inerente alla Storia dei loro padri. Nell’individuazione delle vecchie denominazioni di alcune strade di cui sopra mi sono avvalso dei preziosa collaborazione dello storico molese Martino Vitulli, e di questo noi lo ringraziamo.

 

Una poesia inedita di H. Nazariantz dedicata a P. D. P.

 

A mezza voce*

A Pierino pour qu’il
m’aime ici et là…

La nuit aux tenebres tyrraniques
S’exile lentement vers le matin.
Te yeux miteux me disent, frère,
Qu’en cette vie touteffert est vain.
… Mais drôle! Jen e sais comment
me revient le souvenir d’une claire fontaine,
qui chante par mi les roches
une douleur terribile et vaine.
Frère! C’est moi cet fontaine,
Mes pierres hurlant dans la nuit,
Mes roux sont rouges de mon sang
Et amères de mes pleurs.

Hrand Nazariantz

Notte di 23 ottobre. Ore 1,40 - dopo mezzanotte – anno 1924

 

Traduzione di «servizio»

A Pierino affinché
mi ami qua e là…

La notte dalle tenebre tiranniche
declina lentamente verso il mattino.
I tuoi tristi occhi mi dicono, fratello,
che in questa vita ogni sforzo è vano.
. . .   Ma, che strano! Non so come
mi sovviene una limpida fontana
che canta tra le rocce bizzarre
un dolore senza frutto.
Fratello! Sono io questa fontana,
le mie pietre urlanti nella notte,
le mie strade sono rosse del mio sangue,
e amare dei miei pianti.    

* Vedi «Fondo PDP», b. 48, fasc. n. 15   

 

 

 

 

 


 

 

 

Il «cdp» è diretto da Nicola Fanizza